«Genitori… in gioco!»: incontro con la psicologa dello sport Mara Quarisa
Abbiamo piacere di condividere gli appunti presi da un papà all’incontro con la psicologa dello sport Dott.ssa Mara Quarisa, dal titolo “Genitori… in gioco”, che ha visto una partecipazione nutrita e interessata.
Eccoli:
Il divertimento per un bambino è una cosa seria. Il bambino che si diverte sta concentrato fisso sul suo obiettivo. Questo avviene se al bambino viene data una sfida che può vincere. Nessuno si diverte a non farcela. Il bambino che affronta un compito che riesce a portare a termine da solo e facilmente, si diverte. Evitare prese in giro, critiche non costruttive, ecc.
«Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido».
I bambini non sono tutti uguali. Ognuno è diverso per attitudine, attenzione, tenuta e capacità. Non possiamo chiedere a tutti i bambini di essere allo stesso livello, piuttosto chiediamo di dare il proprio 100%. Vince chi dà il proprio 100% non chi è migliore.Esistono le giornate NO. Anche per loro. Non drammatizzare ma dare il messaggio positivo che la prossima volta andrà meglio. Allo stesso modo, gioire e festeggiare per i successi, senza esaltarli troppo.
Non punire in maniera costante comportamenti sbagliati togliendo lo sport. Si toglie loro l’opportunità di crescere. Se funziona come “minaccia” ok, ma piuttosto togliere tablet, tivù o robe simili.Non fare “finta di niente” se il bambino ha un comportamento scorretto in campo. Non drammatizzare ma farglielo notare. Se passiamo il messaggio che è lecito imbrogliare o fare una scorrettezza ai fini di un risultato finale positivo, alla prima occasione fregherà proprio noi.
Confrontarci con i nostri figli sul comportamento da tenere durante le partite e sul tipo di tifo. MAI dare indicazioni tecniche ai propri figli durante la partita, ci pensa l’allenatore. Mai criticare l’allenatore o l’arbitro di fronte al bambino. Confrontarsi in separata sede con l’accompagnatore.
Ricordarsi che nessun bambino va in campo per perdere, a meno che lo sport non gli piaccia e ci stia lanciando un segnale.
Se critica il nostro comportamento o il tifo fatto durante la partita, accettarlo e farne tesoro.
Supportare la squadra e mostrare sempre rispetto per arbitro e avversari.
Riflessioni?
Idee?
Suggerimenti?
La dirigenza e gli educatori sono a disposizione per un confronto costruttivo!